venerdì 24 agosto 2012

Un mare davvero tranquillo


ASEA è l'acronimo di Attrezzature Speciali Estremamente Avanzate. Sono il meglio della ricerca e della tecnologia, frutto di anni di studi e test di sviluppo finalizzati a realizzare dispositivi sempre più performanti in grado di soddisfare tutte le necessità, in qualsiasi condizione, durante le missioni spaziali.
John Doe era consapevole che diversi milioni di dollari erano stati destinati per equipaggiarlo con il meglio delle ASEA fino ad ora prodotte.
La missione Luna era una priorità e GoodMooning! era la priorità nella priorità.
John e l'equipaggio della Sparrow erano i primi utilizzatori di queste attrezzature e loro stessi avrebbero verificato il successo o il fallimento di quell'equipaggiamento.
Venne il momento di testare un particolare dispositivo, segretissimo, destinato a coadiuvare gli astronauti nell'operazioni di perlustrazione del suolo lunare in determinate aree specifiche della Luna, riportate nel “Protocollo GAM”, di cui parleremo più avanti.

Nei diari di missione GoodMooning! leggiamo, in data non decifrabile dalle carte in nostro possesso, che erano previste delle ricognizioni nelle aree identificate come “mari”. All'epoca, data la scarsissima disponibilità di materiale iconografico in grado di fornire una mappatura accurata di tutta la superficie lunare, gli scienziati scelsero come luogo di perlustrazione il “Mare della Tranquillità”, si pensa perché il nome stesso era rassicurante e, di conseguenza, anche il luogo sarebbe risultato, probabilmente, privo di insidie.
Così fu deciso che John Doe doveva recarsi in loco per redigere un rapporto sulla zona e verificare il suo ASEA sul campo.
Prese il rover lunare e si diresse verso l'obiettivo.
Arrivato sul luogo, chiaramente e immediatamente identificato da John, l'astronauta attivò l'ASEA a lui assegnato per quella missione.
La procedura prevedeva di tirare l'apposita linguetta a strappo, attendere che il dispositivo si attivasse e annotarne il comportamento, segnalando ovviamente eventuali anomalie.
John seguì scrupolosamente tutta la procedura avendo cura di trovarsi nel bel mezzo del Mare della Tranquillità.

Da ulteriori documenti, si evince che il “protocollo GAM” fosse stato studiato per ottimizzare le perlustrazioni in prossimità di quelle aree definite “mari”. Per meglio classificarle, dette operazioni presero il nome di “Gite Al Mare”, appunto “GAM”.

Sappiamo inoltre che John comunicò alla base l'immediato riscontro del suo ASEA esclamando “Houston I have a problem!”. Poi aggiunse anche “I touch here!”

Da ulteriori documenti che abbiamo studiato emerge che quell'esperienza fu imbarazzante per l'agenzia spaziale la quale volle dimenticarla, cercando di insabbiare (è il caso di sottolinearlo) tutti i relativi documenti. Grazie al nostro “gola profonda” siamo riusciti a recuperarli, compresa l'unica foto disponibile che riassume quegli attimi.


Come è possibile vedere chiaramente dall'immagine, John è entrato nel Mare della Tranquillità e ha attivato egregiamente il suo ASEA.

Dai diari di missione GoodMooning!

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