ASEA è l'acronimo di Attrezzature
Speciali Estremamente Avanzate. Sono il meglio della ricerca e
della tecnologia, frutto di anni di studi e test di sviluppo
finalizzati a realizzare dispositivi sempre più performanti in grado
di soddisfare tutte le necessità, in qualsiasi condizione, durante
le missioni spaziali.
John Doe era consapevole che
diversi milioni di dollari erano stati destinati per
equipaggiarlo con il meglio delle ASEA fino ad ora prodotte.
La missione Luna era una priorità e
GoodMooning! era la priorità nella priorità.
John e l'equipaggio della Sparrow erano
i primi utilizzatori di queste attrezzature e loro stessi avrebbero
verificato il successo o il fallimento di quell'equipaggiamento.
Venne il momento di testare un
particolare dispositivo, segretissimo, destinato a coadiuvare gli
astronauti nell'operazioni di perlustrazione del suolo lunare in
determinate aree specifiche della Luna, riportate nel “Protocollo
GAM”, di cui parleremo più avanti.
Nei diari di missione GoodMooning!
leggiamo, in data non decifrabile dalle carte in nostro possesso, che
erano previste delle ricognizioni nelle aree identificate come
“mari”.
All'epoca, data la scarsissima disponibilità di materiale
iconografico in grado di fornire una mappatura accurata di tutta la
superficie lunare, gli scienziati scelsero come luogo di
perlustrazione il “Mare della Tranquillità”, si pensa perché il
nome stesso era rassicurante
e, di conseguenza, anche il luogo sarebbe risultato, probabilmente, privo di insidie.
Così fu deciso che John Doe doveva
recarsi in loco per redigere un rapporto sulla zona e verificare il
suo ASEA sul campo.
Prese il rover lunare e si diresse
verso l'obiettivo.
Arrivato sul luogo, chiaramente e
immediatamente identificato da John, l'astronauta attivò l'ASEA a
lui assegnato per quella missione.
La procedura prevedeva di tirare l'apposita linguetta a strappo,
attendere che il dispositivo si attivasse e annotarne il
comportamento, segnalando ovviamente eventuali anomalie.
John seguì scrupolosamente tutta la
procedura avendo cura di trovarsi nel bel mezzo del Mare della
Tranquillità.
Da ulteriori documenti, si evince che
il “protocollo GAM” fosse stato studiato per ottimizzare le
perlustrazioni in prossimità di quelle aree definite “mari”. Per
meglio classificarle, dette operazioni presero il nome di “Gite Al
Mare”, appunto “GAM”.
Sappiamo inoltre che John comunicò
alla base l'immediato riscontro del suo ASEA esclamando “Houston
I have a problem!”. Poi aggiunse anche “I touch here!”
Da ulteriori documenti che abbiamo studiato emerge che quell'esperienza fu imbarazzante per l'agenzia spaziale la quale
volle dimenticarla, cercando di insabbiare (è il caso di
sottolinearlo) tutti i relativi documenti. Grazie al nostro “gola
profonda” siamo riusciti a recuperarli, compresa l'unica foto
disponibile che riassume quegli attimi.
Come è possibile vedere chiaramente
dall'immagine, John è entrato nel Mare della Tranquillità e ha
attivato egregiamente il suo ASEA.
Dai diari di missione GoodMooning!
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